Simonetta Bot Biologa, docente scuole secondarie di primo grado di Maniago

Simonetta Bot
Biologa, docente scuole secondarie di primo grado di Maniago

 

Il progetto di educazione alimentare è nato dall’esigenza di sensibilizzare e consapevolizzare molti ragazzi sulla loro alimentazione.

La nostra salute dipende in buona parte dal nostro stile di vita e da quello alimentare, ma abbiamo mai osservato attentamente quello che i bambini e i ragazzi di oggi mangiano? Saranno consapevoli di quali sono i loro fabbisogni alimentari? A quali fonti attendibili possono fare riferimento? La scuola tratta in maniera esauriente e critica le tematiche di educazione alimentare? L’educazione alimentare trattata a scuola può essere uno dei mattoni per costruire una corretta conoscenza e per comprendere come e perché alimentarsi in un certo modo può essere di fondamentale importanza nella fase di crescita e non solo.

L’infanzia e l’adolescenza sono, infatti, i periodi più giusti per far acquisire ai ragazzi corrette abitudini alimentari, indispensabili per garantire un sano sviluppo psico-fisico, evitando così errori nutrizionali che potrebbero dar luogo a problematiche di vario genere anche nell’età adulta. Recentemente si sono andati moltiplicando casi di patologie e problematiche spesso strettamente correlate a un’alimentazione scorretta e a uno stile di vita non consono all’età dello sviluppo (obesità, diabete giovanile, deficit attentivi e disturbi dell’apprendimento correlati a iperattività).

Il nostro organismo è come una centrale di trasformazione dell’energia: consuma energia (cibo) per produrre energia-lavoro da utilizzare per tutte le attività fisiche e mentali. La condizione energetica dell’organismo dipende essenzialmente dallo stato di salute del corpo che è condizionato dal cibo, dallo stile di vita e dagli stati mentali ed emozionali correlati.

Le nostre fonti di energia sono:

  • cibo sano, acqua pura, aria pulita, luce solare, attività fisica, riposo;
  • relazioni umane soddisfacenti, affettività appaganti, studio/lavoro gratificanti, arte e libera espressione;
  • superamento di blocchi mentali – emozionali, armonizzazione del sé, sviluppo della consapevolezza di sé, espansione della sensibilità etica.

Non è di certo semplice per ognuno di noi essere costellato da tutte queste fonti positive ma, non per questo dobbiamo viverle come un’utopia. Potremmo intanto cominciare dal primo gradino, raggiungibile anche grazie soltanto alla nostra volontà e perseveranza.

Certo, affinché tutto questo sia possibile, dobbiamo imparare o re-imparare ad auto ascoltarci e ad ascoltare ciò che ci circonda, non senza senso critico ma nemmeno con eccesso di scetticismo.

Non possiamo esimerci, in qualità di educatori, dal fornire le migliori conoscenze  possibili ai ragazzi, in modo da renderli consapevoli nelle scelte alimentari, possibilmente coinvolgendo anche le loro famiglie. E’ opportuno fornire loro le basi per una conoscenza basata su curiosità, comprensione degli aspetti tecnici, pratici e guidarli attraverso una strada fatta anche d’informazioni sbagliate e dettate da regole di mercato anziché di puro interesse verso la salute dell’individuo, nonché stimolare lo spirito critico al riguardo.

Negli ultimi anni, affrontando quest’argomento nell’ambito delle lezioni di scienze, ho notato un crescendo di missconoscenze relativamente ad una corretta alimentazione. Ho per questo accolto con molto piacere la collaborazione con il Rotary club e la “Contrada dell’oca” per un progetto al riguardo. Convinta che un’educazione o rieducazione a uno stile di vita quanto più salutare possibile, vadano proposte come strada da percorrere e costruire insieme ai soggetti coinvolti, piuttosto che imposte come modello da seguire.

Il progetto biennale coinvolge i ragazzi tra i 9 e i 14 anni, frequentanti  le IV e V delle Scuole Primarie e le classi I e II delle Scuole Secondarie di I grado degli Istituti Comprensivi del territorio Maniaghese e Spilimberghese (PN). Tale progetto si articola in diverse fasi ed ha come nuclei fondanti l’approccio sperimentale, le cooperative learning, la discussione costruttiva dei dati raccolti e il CLIL (content language integrated learning). Tale iniziativa  permette ai ragazzi di apprendere in modo divertente importanti nozioni di educazione alimentare, di rendersi consapevoli degli errori e delle possibili conseguenze di uno stile alimentare e di vita non corretto ed infine, essendo in parte svolto in lingua inglese,  favorisce una maggiore integrazione delle competenze  scientifiche e linguistiche specifiche. I punti salienti del lavoro sono:

  • Mangiar bene per crescere meglio.
  • Evidenziare errate abitudini alimentari per correggerle e migliorare il proprio stile alimentare.
  • Questionari d’indagine conoscitiva sulle abitudini alimentari e restituzione critica dei dati agli alunni e alle famiglie.
  • Piccoli e grandi consumatori consapevoli.
  • Rendere consapevoli i ragazzi sugli acquisti e sulla qualità dei prodotti alimentari.
  • Attività laboratoriali di lettura critica delle etichette.
  • “I eat, I drink and..I learn”.
  • Attività laboratori ali/CLIL e costruzione di un gioco didattico per imparare i principi alimentari,  le loro funzioni e riconoscerne la loro presenza nei vari alimenti.
  • Biologico e integrale.
  • Fare chiarezza su cosa s’intenda per prodotto alimentare integrale e biologico con attività di approfondimento ed esempi pratici.
  • La chimica in cucina.
  • Scoprire che alla base di molti effetti “magici” in cucina ci sono semplici reazioni chimiche.
  • Zucchero zuccherì.
  • Laboratori per imparare a riconoscere quali e quanti dolcificanti siano contenuti negli alimenti maggiormente consumati, allo scopo di indurre scelte consapevoli.

 

Ciascuna classe può scegliere uno o più argomenti da svolgersi nel corso dell’anno scolastico. Le attività vengono svolte nelle varie classi e scuole a seconda delle esigenze didattiche e organizzative. Durante le attività i ragazzi costruiscono materiale utile per ulteriori discussioni in classe e spunto per lavori da presentare al concorso e mostra organizzati ad hoc.

 

Il mio augurio è che il piccolo contributo di questo progetto possa avere un significato per i ragazzi cui è stato proposto, per le loro famiglie e che possa avere il senso che queste parole esprimono chiaramente:

“Ogni cosa e ogni persona può essere un maestro per noi cioè una fonte di conoscenza se siamo aperti a fare di ogni esperienza un’occasione di apprendimento.” (A. De Mello).