Sabato 24 marzo 2018 a VICENZA
Visita guidata alla Mostra di Van Gogh “Tra il grano e il cielo” e
alla Villa Almerico Capra detta” la Rotonda”, di Palladio
Ancora una volta il nostro Club ha condiviso con il Club di San Vito al Tagliamento una giornata all’insegna della cultura e dell’amicizia. Il viaggio delle 36 persone è iniziato in una mattinata di sole salendo la collina che ci ha portati a piedi della splendida villa veneta detta la “La Rotonda”o Villa Almerico Capra. “Forse mai l’arte architettonica ha raggiunto un tal grado di magnificenza” disse Goethe , nel suo viaggio in Italia. Icona di riferimento dell’intera opera di Andrea Palladio che, come c’è spiegato dalla guida, la realizza su committenza di Paolo Almerico (Vicenza 1514 – 1589), ecclesiastico vicentino ma soprattutto uomo educato nei più raffinati ambiti culturali del ’500, poeta e amante delle lettere, deciso a farsi costruire una dimora alle porte di Vicenza dove ritirarsi alla conclusione della carriera presso la corte dei Papi Pio III e Pio V a Roma.
I lavori iniziano intorno al 1567 e sono completati rapidamente, perché già nel 1571 Paolo Almerico risiede a La Rotonda. Dopo la sua morte, la villa passa al figlio naturale Virginio Almerico, che la venderà a Odorico Capra nel 1591. Dal 1911 la villa è proprietà dalla famiglia Valmarana di Venezia . Delle oltre venti ville illustrate da Palladio, solo la Rotonda ha la volta a cupola e la pianta con sala centrale in forma circolare, inscritta in un quadrato, quattro facciate uguali con pronai e scalinate, sei colonne di ordine ionico e all’interno disposizione delle camere attorno al salone. Per quanto riguarda il presente, la famiglia Valmarana compie costanti lavori di restauro e mantenimento dal 1976. La villa è aperta al pubblico dal 1980 (anno palladiano – 400° della morte) e dal 1986 è visitabile anche all’interno. Il successivo appuntamento, in centro a Vicenza, alla Basilica Palladiana, è stato dedicato alla mostra Van Gogh “Tra il grano e il cielo”. Il socio Giuseppe Cesco, durante il viaggio ci ha anticipato i contenuti dell’innovativo allestimento del museo dove, attraverso quarantatré dipinti e ottantasei disegni, è stata ricostruita la biografia del pittore olandese dal 1880 sino al 1890, anno della sua morte. È stato come entrare nell’anima di Van Gogh, con rispetto e circospezione attraverso le lettere che Vincent inviava, come un vero e proprio diario del cuore straziato, al fratello Théo. Dalle prime lettere legate all’attività artistica, del settembre del 1880, quando compaiono i disegni, fino a quella conclusiva, trovata in tasca quando si uccise. La vita di un genio rivista, attraverso i disegni, i ritratti di gente comune, gli anziani, le donne, gli zappatori, i seminatori, i mangiatori di patate, le prime opere a olio, l’incontro con i colori e la luce degli impressionisti , il campo di papaveri, per arrivare ai campi di grano dipinti negli ultimi giorni. In una sola rassegna sono stati coniugati capolavori della pittura e disegni a testimonianza della nascita e della formazione del grande Vincent Gogh. La giornata è terminata, sulla strada del ritorno, con la visione di un video nel quale il curatore Marco Goldin, ha sapientemente trasferito al visitatore le immagini e le emozioni dei quadri attraverso il racconto della realtà dei luoghi in cui è vissuto il genio.