Giovedì 21 aprile da Gelindo dei Magredi – Vivaro
Il Mercato del lavoro in FVG e le opportunità per i lavoratori all’estero
Dott. Massimo De Liva – giornalista
Serata del Club dedicato a un argomento di attualità: l’emigrazione nel Friuli Venezia Giulia negli ultimi decenni. Il Friuli Venezia Giulia è sempre stato storicamente una terra d’emigrazione ma di quella recente, che interessa in particolare i giovani con buoni profili professionali e titoli studio (diploma o laurea), si conosce poco. Il dott. Massimo De Liva, giornalista, ha presentato al club una serie di dati sul tema, contenuti in una sua recente pubblicazione dal titolo: “Friûlout. L’emigrazione friulana dal 1946 al 2021. Come attrarre i talenti in Friuli”. Nella serata al Club Rotary De Liva si è concentrato sull’emigrazione dei giovani dagli anni Ottanta in poi qualificati e con titoli di laurea, che trovano all’estero opportunità di lavoro, carriera professionale e retribuzioni che li convincono a espatriare. Nella serata del Club De Liva è stato presentato al Club da Laura Sbrizzi, che ha presieduto la serata al posto di Davide Petralia e il curriculum professionale del relatore è stato illustrato dal socio Emanuele Zanon. Laura Sbrizzi ha ricordato ai soci di partecipare, anche con le consorti e amici, alla Festa di Primavera che si svolgerà da Gelindo giovedì 28 aprile ed ha anche ricordato l’importante service del Club Interact Maniago Spilimbergo, per l’offerta di abiti usati per una raccolta fondi per l’Associazione Voce Donna, che si svolgerà nelle giornate del 23 e del 30 aprile. Parlando del dott. De Liva, Emanuele Zanon ha ricordato le sue esperienze professionali nelle gestioni aziendali delle risorse umane e nella comunicazione d’impresa. Quello presentato al Club è il terzo libro di De Liva e pone l’accento sui temi dell’emigrazione che riguarda, ha ricordato Zanon, il quattro per mille della popolazione regionale che, sommato al fenomeno della denatalità, determina un’importante perdita di risorse umane e di energie nel Friuli Venezia Giulia. Si tratta di giovani formati e laureati in Regione. De Liva nella sua ricerca è andato direttamente alla fonte, intervistando 130 persone che si sono trasferite in 40 Paesi diversi. Il Regno Unito è il Paese più scelto, ma seguono anche Germania, Slovenia, Francia, Austria, Spagna, Stati Uniti e altri. Non esiste l’affermazione “All’estero è meglio” nei racconti dei migranti. Emergono anche tante criticità nella vita all’estero e molti degli intervistati dicono che vorrebbero rientrare. Il relatore ha fatto una panoramica, sulla base delle interviste realizzate, delle ragioni che spingono i giovani a emigrare e sono state illustrate. Quelli che emigrano di più, ha ricordato, sono laureati in materie scientifiche. La media è di 2.500 migranti l’anno e, secondo un’indagine su questo fenomeno del New York Times, le principali ragioni riguardano l’eccesso di burocrazia in Italia e la mancanza di meritocrazia nel lavoro. Fra le ragioni dell’emigrazione in Regione si evidenzia le difficoltà per la carriera professionale, il familismo in azienda, la dimensione contenute delle nostre imprese, la specializzazione produttiva limitata in alcuni settori e gli stipendi più bassi rispetto a quelli offerti all’estero. Comprendere queste ragioni che sono alla base delle scelte di emigrazione, è stata la finalità della ricerca e De Liva al termine della sua relazione ha anche indicato una serie di condizioni per fare in modo che questo fenomeno sia ridotto e permetta il rientro di quanti negli anni sono usciti. Il tema richiama la modernizzazione del Paese e il miglioramento dell’ambiente, inteso come sistema di norme e costi nei quali le imprese si trovano a operare. Alla relazione è seguita una discussione con i soci che hanno posto l’accento sulle retribuzioni molto basse, soprattutto all’avvio delle carriere professionali.