Giovedì 7 luglio – Vivaro da Gelindo dei Magredi
Paolo Paron
della Contrada dell’Oca di Fanna
“Beneandanti – Nati con la camicia”
Paolo Paron, già titolare della Contrada dell’Oca di Fanna, è uno straordinario story – teller e sa narrare storie di altri tempi con semplicità e grande fascino. Coltiva la passione per le storie antiche, la storia minore quella contadina in particolare che evoca l’intreccio fra le realtà della dura vita dei campi e le credenze popolari di fantasia e che hanno animato le tante serate di donne, uomini e bambini nelle stalle del Friuli del ‘900. Paron ha raccontato al club la storia dei Benandanti, i nati con la camicia, di chi è nato avvolto con il sacco amniotico e che in età adulta saranno dotati di straordinarie facoltà. Paron è stato presentato ai soci dal Presidente del Club Andrea Fiore, con un magro curriculum, fornito da Paron, che dimostra l’umiltà del personaggio che invece di cose ne ha fatte molte, scrivendo le sue storie, realizzando importanti collaborazioni cinematografiche, ottenendo importanti premi e riconoscimenti. Paolo Paron è poi stato promotore e per molti anni gestore della Contrada dell’Oca di Fanna, una fattoria biologica che ha ospitato molte persone in difficoltà o con disabilità. Il Rotary Club Maniago – Spilimbergo per un triennio ha realizzato con lui l’importante sovvenzione globale “Contrada dell’Oca – dalla disabilità alle scuole del territorio” che ha permesso a oltre duemila ragazzi delle scuole elementari di formarsi a una sana alimentazione, con corsi e incontri nella stessa fattoria, affrontando nel frattempo le complesse problematiche della disabilità. Paron fa parte anche della Società Tolkieniana Italiana e ne è un cultore appassionato. Fiore ha ricordato che ora Paron si è ritirato nella sua Aquileia e continua a svolgere un’intensa attività di conferenziere e scrittore per recuperare quel patrimonio di narrazione orale di un tempo che altrimenti andrebbe perduto, perché quel mondo è in larga parte già scomparso. Appassionato cultore della lingua Friulana, Paron oggi è Vice Presidente dell’ARLEF, l’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana. Nella sua narrazione Paolo Paron ha precisato che il riferimento delle sue ricerche è il ‘400 e ‘500 e le civiltà ancora più antiche e la loro ambientazione è portata nelle storie contadine del Novecento. Delle storie di Benandanti un caposaldo è costituito dal libro di Carlo Ginzburg, “I Benandanti” – ha ricordato Paron – edito nel 1966. Un’opera rivoluzionaria che affascinò non solo gli storici e letterati che svelava le testimonianze dei contadini friulani, uomini e donne, vissuti tra ‘500 e ‘600, che creò lo stupore che si prova di fronte a qualcosa di assolutamente inaspettato. Spinti dal destino, i Benandanti, perché nati con la camicia (che doveva essere essiccata e conservata) combattevano in spirito, quattro volte all’anno ai cambi di stagione, armati di mazze di finocchio, contro gli stregoni armati di canne di sorgo, per assicurare l’abbondanza dei raccolti. Queste storie Paron le ha pubblicate romanzando i racconti mantenendo però fede alle narrazione originali. Era la fusione del mondo dei vivi e dei morti – richiama Paron – e di notte i Benandanti uscivano in spirito da loro corpo per radunarsi a combattere la battaglia del bene contro il male. Era il culto della fertilità, e i Benandanti si presentavano come i difensori dei raccolti contro le streghe e gli stregoni. Paron ha scritto diversi libri e ai benandanti ne ha dedicati due e sul tema è ritornato con la sua ultima pubblicazione “La casa dei sette gatti”, edita nel 2020 e anche questa una storia di streghe, incantesimi e, naturalmente, di Benandanti.