Giovedì 12 gennaio 2017 a Vivaro da “Gelindo dei Magredi”
IL RECUPERO E VALORIZZAZIONE TURISTICA DELLA FERROVIA SACILE-GEMONA
Emanuele Zanon (socio del Club e Sindaco di Cavasso Nuovo)
Ing. Tito Pasqualis (già dirigente del Consorzio Cellina-Meduna, storico ed esperto naturalista del territorio)
Il recupero della linea ferroviaria Sacile – Gemona, che transita ai piedi delle montagne del Friuli centro occidentale, realizzata nel 1930, è stata al centro dell’incontro del Club Rotary ed ha visto come relatori il socio Emanuele Zanon, Sindaco del Comune di Cavasso Nuovo e animatore del recupero di questa tratta, insieme allo storico ed esperto naturalista l’ing. Tito Pasqualis, già dirigente del Consorzio “Cellina-Meduna”.
La serata è stata aperta dal Presidente del Club, Pietro Rosa Gastaldo, che ha comunicato i principali impegni d’inizio anno: il 17 gennaio l’incontro con il Vice Presidente della Giunta regionale, Sergio Bolzonello, organizzato dal Rotary Club di Sacile Centenario; il 4 febbraio il Forum distrettuale su Etica e Legalità nel Rotary a Mogliano Veneto; il 18 febbraio il Rotary Day a Maniago, insieme a tutti i Club Rotary della provincia di Pordenone, dove è previsto un convegno sulle Origini della Violenza di Genere; il 25 febbraio un interclub con il Lions Club Maniago – Spilimbergo, finalizzato alla raccolta di fondi per delle attrezzature mediche per l’Ospedale di Spilimbergo e, infine, il 7 marzo organizzato dal Rotary Club di San Vito al Tagliamento, l’incontro con la Presidente della Giunta regionale Debora Serracchiani.
Il Presidente ha poi introdotto la serata presentando i relatori: Emanuele Zanon e l’ing. Tito Pasqualis. Zanon è socio del Club, dirigente pubblico e Sindaco del Comune di Cavasso Nuovo. Pasqualis è ingegnere idraulico, è stato Direttore Tecnico del Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna, amministratore comunale a Cordenons e Vito d’Asio e Assessore della Provincia di Pordenone negli anni Settanta. Originario della Val d’Arzino, ha prodotto per questo territorio alcune pubblicazioni: La Società Operaia di Vito d’Asio (1987), la Storia di Vito d’Asio (2010) e vari scritti sulla figura dell’imprenditore Giacomo Ceconi di Pielungo e su alcune sue opere ferroviarie, come il traforo dell’Arlberg in Tirolo e la ferrovia “Transalpina” in Slovenia. Si occupa di tematiche legate al territorio e alla sua storia: Le montagne dei magredi (1992), Le risorgive del Vinchiaruzzo (1992), uno studio sui terremoti del Friuli, Storia di Cordenons” (2009) sono i titoli di alcune sue pubblicazioni. È coautore della Guida della Provincia dei Pordenone (2003) e di alcune monografie sulle valli prealpine. Pasqualis ha all’attivo anche quattro volumetti illustrati di carattere didattico – divulgativo, in italiano e in friulano, su acque, monti, lagune e i luoghi della storia del Friuli Venezia Giulia. Nel 2013, a cura dell’UTLE di Porcia è stato pubblicato anche uno studio sulla ferrovia “Pedemontana” stessa. La relazione dell’ing. Pasqualis è stata accompagnata della proiezione d’immagini storiche e recenti dei luoghi attraversati da questa ferrovia, la cui progettazione risale agli inizi del ‘900 e la sua inaugurazione è avvenuta il 20 ottobre nel 1930. La sospensione della sua attività risale a luglio 2012 a seguito di uno smottamento che ne ha ostruiti i binari. La tratta ferroviaria da Sacile a Gemona di 75 km, attraversa la zona pedemontana pordenonese e una parte di quella udinese e l’ing. Pasqualis ne ha illustrato le peculiarità territoriali, artistiche, ambientali e culturali. Pasqualis ha ricordato che nella ferrovia, che è mono binario, un tempo circolavano i terni a vapore, oggi usati solo a scopi turistici e vi transitava un tempo anche la “littorina”, sostituita poi da un moderno “minuetto”. L’obiettivo della ripresa della sua funzione, ha spiegato il relatore, che prescinde dal conto economico, è motivato dal valore storico, geografico e didattico costituito dall’ambiente che attraversa. Si tratta di un investimento verso questo territorio, ha poi precisato Emanuele Zanon, che, come Sindaco, è fra i principali animatori dell’azione volta a ripristinare la circolazione ferroviaria sia per il trasporto di persone, sia a fini turistici, che possono concorrere a portare un beneficio economico indotto dal turismo. La ricchezza del patrimonio storico, artistico e ambientale è stata richiamata da Pasqualis, nel suo viaggio ideale da Sacile a Gemona e per ogni tratta ne ha ricordati gli aspetti principali, che sono perlopiù sconosciuti e costituiscono un potenziale d’offerta turistica di tutto interesse. Nella parte conclusiva dell’incontro è stato Zanon a spiegare il potenziale costituito dal ripristino della ferrovia, che è sostenuto dalle amministrazioni comunali, da gruppi e associazioni che valorizzano i beni del territorio. Zanon ha anche puntualizzato l’iter del processo di ripristino che coinvolge la Regione e la Società delle Ferrovie dello Stato che richiama un impegno corale e una nuova sfida a fare dei beni del territorio un’opportunità di sviluppo economico. L’ipotesi concreta, ha terminato Zanon, è che lo studio di fattibilità realizzato porti alla riapertura della tratta ferroviaria nel 2018, tanto che i lavori di ripristino partiranno già da quest’anno. Al termine dell’interessante serata il Presidente del Club, Pietro Rosa Gastaldo, ha ringraziato i relatori ed ha consegnato all’ing. Tito Pasqualis la pubblicazione del Club realizzata in occasione del trentennale della sua fondazione.