Martedì 6 marzo 2018 – SACILE Palazzo Ragazzonio
Conferenza di TONY CAPUOZZO
Lo stato islamico, il fondamentalismo, il terrorismo
Interclub con Sacile Centenario, San Vito al T., Pordenone, Pordenone Alto Livenza
Toni Capuozzo sta dando alle stampe un nuovo libro: un fumetto che parla dell’Islam e del terrorismo. È un’esperienza editoriale non nuova per un giornalista di fama che conosce l’importanza delle immagini e della grafica nella comunicazione. Capuozzo, giornalista di lungo corso e dalle molte esperienze professionali, ha parlato dell’Islam e del terrorismo in una conferenza organizzata a Sacile dai cinque Club Rotary della provincia di Pordenone. L’incontro si è svolto a Palazzo Ragazzoni in una sala stracolma di pubblico, attirato dal tema e dalla competenza che gli è riconosciuta, per aver seguito nel mondo molti conflitti, in particolare nei Balcani, nel Medio Oriente, vivendo e conoscendo molto bene le problematiche del fondamentalismo islamico. Capuozzo è un personaggio poliedrico ed ha avuto ruolo di prestigio e di direzione anche al Tg4 e Tg5 di Mediaset.
In apertura del convegno ci sono stati i saluti del Rotary, da parte di Luciano Fantuz, presidente del Club Sacile Centenario e dell’assessore Carlo Spagnol, in rappresentanza della Città di Sacile.
Toni Capuozzo è stato presentato dal curatore di Pordenonelegge, Alberto Garlini, che ha introdotto la conversazione. Capuozzo ha subito inquadrato il tema del terrorismo islamico, che si configura come una vera e propria guerra, ponendola fuori dagli schemi dei tradizionali conflitti che hanno un inizio e una fine ed ha posto il tema di capire bene questa minaccia all’Occidente. Dopo la caduta dello stato islamico c’è in circolazione un piccolo esercito di terroristi islamici, probabilmente rientrati nei loro paesi d’origine, che costituiscono una latente minaccia. Dalla stessa Italia, ha ricordato Capuozzo, erano partiti per la Siria e l’Iraq dalle novanta alle 120 persone; uomini e donne andati a immolarsi per la causa islamica. Che ne è di loro? Chi sono e cosa faranno? Sono comunque persone molto caratterizzate da un forte carattere identitario: la religione islamica, vissuta nella bivalenza delle sue scritture. “Hanno un’idea del mondo per noi assolutamente insopportabile”, ha precisato Capuozzo e la diversità è costituita dai differenti percorsi storici compiuti dalle religioni. Se nell’Occidente la religione cristiana è stata contestualizzata, molti islamici interpretano il Corano in modo integrale, decontestualizzato rispetto l’epoca in cui viviamo.
Nel fondamentalismo non c’è spazio per l’individuo, le sue libertà, la democrazia, i diritti, anche delle donne, che noi conosciamo e ai quali abbiamo fatto la consuetudine. Nella sua narrazione Capuozzo ha raccontato episodi, talvolta anche atroci: “Ho visto nascere il fondamentalismo e le sue conseguenze nelle guerre dei Balcani”. Capuozzo ha comunque fatto un pregevole sforzo di contestualizzazione del tema islamico ed ha invitato a fare uno sforzo per capire, sulla base del principio del rispetto dell’altro. Ciò non assolve ovviamente il terrorismo, fenomeno che va combattuto e condannato. “La sfida – ha sostenuto – è capire il nostro tempo”. Sono popoli, quegli islamici, che dovranno trovare la democrazia con il loro tempo e con le loro strade, ha insistito Capuozzo, “bisogna rispettali poiché il loro è un processo difficile: gli manca la cultura dell’individuo e delle sue libertà”. La conferenza Capuozzo è stata interessante perché ha posto il doppio tema dell’islamismo e del fondamentalismo in termini problematici, che chiama tutti noi a riflettere su quanto quella cultura religiosa sia compatibile con l’Occidente. Non si tratta solo dell’osservanza delle leggi che i paesi dell’Occidente si sono dati, quanto l’insieme dei codici etici e morali che sono alla base della nostra società e che regolano la convivenza e la nostra vita.