Giovedì 2 marzo 2023 Gelindo dei Magredi –Vivaro
La psichiatria nel Maniaghese e Spilimberghese
Relatore dott. Giuseppe Geppini
Psichiatra e Psicoterapeuta, già Direttore della Struttura Complessa di Psichiatria Maniago – Spilimbergo
Sono circa un migliaio, le persone con problematiche psichiatriche nel maniaghese e spilimberghese che si avvalgono, a vario titolo, dei servizi territoriali del Centro di Salute Mentale dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale. È un servizio sanitario importante, cresciuto negli anni, ma che oggi rischia un’involuzione. Questa è la preoccupazione del dott. Giuseppe Geppini, psichiatra e psicoterapeuta, per molti anni dirigente medico del servizio territoriale per la psichiatria, che quel servizio l’ha costruito, da pioniere, dopo la riforma della legge 180 del 1978, la “Riforma Basaglia” che ha portato alla chiusura dei manicomi. Geppini ha parlato della storia dei servizi psichiatrici nel maniaghese e spilimberghese nella serata del Club Rotary ed è stato presentato dal Presidente, Andrea Fiore, anch’egli psichiatra e direttore del SERT (il servizio delle dipendenze) Maniago Spilimbergo. “Un uomo, ha ricordato Fiore, presentato come “l’orso”, con tratti caratteriali talvolta rudi, ma schietto, chiaro e preciso, che ha sviluppato un’azione efficiente ed efficace per costruire un servizio psichiatrico dal nulla.” La storia di questa realizzazione è stata al centro dell’interessante intervento del dott. Giuseppe Geppini e nasce nel 1977, con la prima équipe che si è insediata nel territorio pedemontano. Geppini ha raccolto le memorie di questa storia nel volume “Il Centro di Salute Mentale di Maniago – Spilimbergo”. Sono gli appunti di un percorso per una storia della psichiatria dei decenni che ha visto il superamento dei manicomi e l’organizzazione territoriale dei servizi. Il relatore ha fatto cenno anche alla storia della psichiatria, partendo dai primi manicomi veneziani realizzati a Venezia nel 1725 a San Servolo e San Clemente. Ha parlato del primo “Manicomio di osservazione e cura”, sorto a Udine nel 1904 a San Osvaldo, che al tempo era un modello innovativo. Fu chiuso nel Duemila. Durante l’occupazione austriaca fino al 1866, prima del passaggio del Friuli all’Italia, i pazienti, in particolare i carnici, erano ricoverati a Klagenfurt in Austria. Nella sua narrazione Geppini ha ricordato molti episodi dell’accompagnamento dei pazienti nelle famiglie d’origine, dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici, le difficoltà, le problematiche del reinserimento nelle famiglie. Inizialmente il servizio era di competenza dell’Ente Provincia e i luoghi del ricovero dei pazienti erano nei reparti di diagnosi e cura degli ospedali e nelle stesse case per gli anziani. Nel 1982 questi servizi sono stati inglobati nelle attività della sanità pubblica e agli inizi degli anni Novanta, ha osservato Geppini, c’è stato un maggiore impegno per il rafforzamento dei servizi territoriali. Furono sperimentate molte soluzioni di assistenza, con centri diurni, case alloggio per pazienti, gruppi appartamento, centro 24 ore. Ora a Maniago c’è il centro 24 ore con posti letto ed è stata appena ultimata la REMS, la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, con due posti letto, che ospiterà persone a seguito della chiusura del manicomi criminali.