Giovedì 17 maggio – Vivaro da Gelindo dei Magredi
“Il contrasto all’economia criminale,
tra crisi e globalizzazione”
Giovanni MAINOLFI
Generale della Guardia di Finanza
La serata del Rotary Club è stata dedicata ai temi dei reati finanziari ed economici e al contrasto dell’economia criminale, tra la crisi e la globalizzazione. Ospite d’eccezione il Generale Giovanni Mainolfi, in servizio presso i Reparti Speciali della Guardia di Finanza a Roma, che è stato presentato dal Presidente del Club Angelica Peresan. Mainolfi è laureato in Giurisprudenza, in Scienze politiche e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria e tra i numerosi incarichi di servizio svolti, in oltre trentacinque anni di servizio, si segnalano quello di Vice Capo di Gabinetto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di Ufficiale di collegamento presso il Ministero dello Sviluppo Economico, di Commissario Straordinario di AGEA, di Comandante Regionale della Guardia di Finanza delle Marche e di Comandante Provinciale di Napoli. Del profilo di Mainolfi sono state indicate le docenze universitarie, le pubblicazioni edite e le tante collaborazioni con riviste specializzate. Mainolfi è stato relatore in numerosi convegni e incontri di studio su temi giuridico – tributari ed economici – finanziari, di cui è grande esperto.
Mainolfi ha evidenziato subito quanto la criminalità economica sia pervasiva nel nostro Paese e sia di grande attualità. “E un processo silente – ha detto – che si sviluppa come un cancro e che s’insinua non solo nel tessuto economico, ma anche in quello sociale.” La crisi dell’economia, dovuta alla recessione iniziata nel 2008, insieme alla globalizzazione dell’economia, ha generato un terreno fertile per l’espansione della criminalità economica, che ha ingenti capitali e fa ampio uso del dark web e delle più evolute tecnologie digitali per compiere le sue azioni criminali. “È una criminalità economica gestita dai colletti bianchi”, ha precisato Mainolfi, che ha una dimensione di valore, stimata per l’Italia, di circa quattrocento miliardi di euro. Le transazioni per tali attività sono fatte anche con l’uso di cripto valute, le monete elettroniche (Bit Coin e le altre 476 cripto valute nel mondo), nate alla fine degli anni 2000 per i pagamenti nel mercato degli stupefacenti. La violenza di un tempo è superata dall’uso delle più evolute e criptate tecnologie informatiche e la criminalità economica, ha affermato Mainolfi, ha avuto una grande capacità di adattamento. La crisi economica, le difficoltà delle imprese ad accedere al mercato dei capitali, ha offerto alla criminalità la possibilità di insinuarsi nei capitali delle aziende in difficoltà. La stessa globalizzazione dei mercati ha costituito un’opportunità per espandere le attività criminali economiche, utilizzando in particolare i paradisi fiscali che occultano i capitali, applicano tassazioni ridotte sui depositi bancari e permettono transazioni finanziarie con capitali illeciti o di dubbia provenienza. Come ne usciamo? Questo tema è stato trattato nella seconda parte dell’intervento del Generale Mainolfi, che ha evidenziato come la criminalità economica non sia solo un pericolo per l’economia sana, ma mini le stesse base della democrazia. Mainolfi si è quindi intrattenuto sui due aspetti fondamentali dell’azione dello Stato per contrastare la criminalità: l’attività di prevenzioni e di repressione dei reati. Il mondo si sta finalmente muovendo, ha detto Mainolfi, e cresce la consapevolezza negli stati di esercitare una forte azione per contrastare tale fenomeno. Mainolfi ha parlato delle leggi sull’antiriciclaggio, delle norme sulla responsabilità degli enti e sulla diffusione di principi etici e morali che sono la premessa fondamentale per costruire un’educazione alla legalità. La lotta alla criminalità è anche un tema sociale, che deve coinvolgere ciascuno a fare la sua parte, ha sostenuto Mainolfi, avendo a cuore ciò che si lascerà ai nostri figli. Citando Francesco Carnelutti, grande esperto del diritto, ha ricordato che “il diritto è un ponte tra l’economia e l’etica” che comporta l’assunzione di principi morali e di responsabilità sociale che trascendono la legge e informano le condizioni di civiltà della vita comune di tutti noi e di ogni azione umana.
È seguito un interessante confronto, un dialogo con il Generale Mainolfi, che è proseguito fino al termine della serata quando la Presidente Peresan ha ringraziato l’ospite donandogli dei volumi sulle città di Maniago e Spilimbergo e un tipico coltello delle migliori produzioni della LionSteel del socio rotariano Gino Pauletta. Fra gli ospiti della serata, l’Assistente del Governatore Francesco Pezzot e il Presidente del Rotary Club Sacile Centenario Luciano Fantuz.