Giovedì 16 novembre 2017 – VIVARO da “Gelindo dei Magredi”
Questa sera parliamo di Rotary
con il PDG EZIO LANTERI Istruttore Distrettuale,
Presenti il PDG Alfio CHISARI, l’Assistente del Governatore Francesco PEZZOT e
una delegazione del Rotaract con il Presidente Kether del Toso
Il saluto del Club a Piermario Cudini rientrato dopo un delicato intervento
La serata di Caminetto del Club è stata dedicata a una riflessione sul Rotary, con il Past Governor Ezio Lanteri, presente con Alessandra, che quest’anno è Istruttore distrettuale. La Presidente del Club, Angelica Peresan l’ha presentato leggendo il suo ricco curriculum, professionale e rotariano. Lanteri (4 PHF) ha svolto funzioni dirigenziali all’Ansaldo, alla Piaggio Velivoli e nel gruppo Down Chemical, con esperienze all’estero e funzioni di Direttore Generale e/o Amministratore Delegato. Nel Rotary entra nel 1988, nel Club di Haguenau in Alsazia, per approdare poi al Club di Verona e, infine, in quello di Treviso Terraglio. Nel Rotary è stato Presidente del Club Treviso Terraglio, Assistente del Governatore e Governatore del Distretto nel 2014-2015, quando ha avviato l’importante progetto “Rotary per il Lavoro”. Ha partecipato a molte Convention internazionali ed è intervenuto come rappresentante del Presidente Internazionale e due Congressi di Distretto francesi.
Quest’anno a Lanteri sono giunti due nuovi incarichi di prestigio dal Rotary International: in Italia è responsabile della priorità “Sostenere e Rinforzare i Club” e a livello internazionale è Training Leader per la formazione dei Governatori Eletti. Alla serata di Caminetto sono stati presenti anche il Past Governor, Alfio Chisari, che ha portato un saluto ai soci e l’Assistente del Governatore Francesco Pezzot, insieme ad una delegazione del Club Rotaract con Kether del Toso, Aurora Bisaro e Giuseppe Lombardi.
“Cos’è il Rotary per voi ?” Così ha esordito il Past Governor Ezio Lanteri, Istruttore distrettuale 2017-2018, aprendo la sua relazione dedicata a un’analisi del Rotary. Lo scopo era di sollecitare delle risposte per capire come ogni rotariano vive il Rotary, le sue finalità, i suoi valori e la sua missione di servizio per gli altri. Le risposte non si sono fatte attendere e Lanteri è partito da qui per compiere un’analisi sull’evoluzione del Rotary International, partendo dall’Effettivo e dal richiamo, su questo tema, del Presidente internazionale, Ian Riseley. Che cosa dice Riseley? Stiamo complessivamente crescendo, ma la nostra demografia rallenta l’evoluzione rotariana, sostiene il Presidente Internazionale. “Aumentiamo nei paesi orientali, afferma, in particolare in India e Corea: in questi paesi, dove c’è una classe media emergente, c’è una vera corsa per entrare a far parte del Rotary. Di conseguenza stiamo diminuendo nel mondo occidentale ma anche in Australia e Nuova Zelanda: non riusciamo ad attrarre nuovi soci e non siamo neppure capaci di trattenerli.”
La sintesi del pensiero di Riseley, fatta da Lanteri, è ancora più esplicita: nella sostanza c’é lo slancio dell’est e la frenata dell’ovest, l’entusiasmo del nuovo e l’autoreferenzialità del consolidato.
E’ quindi passato a un esame di dettaglio dell’andamento dell’Effettivo in Italia e nel Distretto, apprezzando la tenuta dei soci del nostro Club. Subito dopo ha svolto un’analisi delle criticità della crescita del Rotary, l’elevato turnover che riguarda i soci di più recente ingresso. Le criticità, ha sostenuto Lanteri, si concentrano nel binomio profilo del socio e modello di Club, nel passaggio dal “fare servizio” a “fare beneficenza” e un’immagine complessiva del Rotary di scarsa attrattività. Ha quindi argomentato queste affermazioni con una serie di domande e di riflessioni sul modo di essere dei Club, ponendo, in fondo, due quesiti essenziali. Il primo: “I soci dei nostri Club conoscono veramente il Rotary e agiscono da veri rotariani ?” Il secondo: “Quanto si parla di Rotary nei nostri incontri ?” Lanteri è partito da questi due temi per fare un ragionamento sull’evoluzione del Rotary, richiamando lo stesso Paul Harris, che ha riguardato le finalità del lavoro dei Presidenti di Club, l’obbligo di dedicare delle serate sulle attività in corso, gli affari interni del club, i programmi di formazione sul Rotary rivolte ai soci e a riunioni di formazione dei leader. Nel Piano strategico del Rotary International, ha continuato il relatore, si trovano i valori che uniscono i soci, le priorità della missione rotariana, le finalità del servizio umanitario locale e globale cui ogni rotariano è chiamato a partecipare. Sono indicazioni semplici, chiare, che devono dare sostanza alla attività di ogni Club e caratterizzare l’azione di ogni socio rotariano. Per questo, ha sostenuto Lanteri avviandosi alla conclusione, ogni Club deve porsi il tema di verificare la sua attività, a partire dal misurare la sua azione per l’incremento e la conservazione dell’Effettivo, fino al pieno coinvolgimento dei soci nella discussione sul Club e la loro partecipazione al servizio rotariano.
Il binomio Club – Socio è un aspetto essenziale della vita dei Club, in particolare ora che il Rotary International ha semplificato le procedure d’affiliazione, il calendario delle riunioni, la stessa assiduità, per renderlo più aderente all’evoluzione della società, innovando anche il rapporto con i rotaractiani, che ora possono avere la doppia affiliazione con il Rotary. Lanteri ha richiamato le due norme fondamentali di tali novità. L’art. 10 del nuovo Statuto tipo, previsto nel Manuale di Procedura 2016-2019, prevede il requisito di adesione: “Il club si compone di persone adulte che dimostrano buon carattere, integrità e leadership, disponibili al servizio nella propria comunità e/o nel mondo, che godono di buona reputazione nell’ambito degli affari, della professione e nella comunità.” L’Art. 6 sulle Cinque Vie d’azione prevede: “L’Azione professionale, seconda via … I soci sono chiamati a operare, sul piano personale e professionale, in conformità con i principi del Rotary e mettere a disposizione le proprie competenze professionali per progetti sviluppati dai club, per rispondere alle occorrenze più pressanti della collettività.” Il richiamo al senso del servizio rotariano è ancor più rafforzato ed è il cuore pulsante dell’impegno del Club e dei Soci. Lanteri ha terminato la relazione ponendo una domanda, che ogni Presidente insieme ai suoi soci dovrebbe periodicamente porsi: “Se il mio Club domani chiudesse, perché i soci sono stanchi, sono vecchi, non ne possono più, la società in cui il Club ha operato se ne accorgerebbe ? Ne sentirebbe la mancanza ? Si adopererebbe perché la nostra decisione venisse cambiata ?” Dopo questo quesito i soci del Club sono intervenuti nella discussione con pareri e domande, alle quali Ezio Lanteri ha risposto con puntualità. La serata ha dimostrato il bisogno di discutere del Rotary, dentro il Rotary, anche per rispondere a una domanda di maggiore informazione, formazione e aggiornamento. La Presidente del Club Angelica Perean ha, infine, ringraziato il relatore e gli ospiti, donandogli il Guidoncino del Club e il libro dei suoi trent’anni, in nome di tutti i soci. Un particolare saluto, sottolineato dall’applauso di tutti i presenti, la Presidente l’ha dedicato al socio Piermario Cudini, rientrato al Club dopo un periodo di assenza dovuto a un impegnativo e delicato intervento chirurgico.