Giovedì 7 aprile 2022 da Cesco – Toppo di Travesio
Presentazione del libro
“Per tutto il tempo andato”
Con l’autrice Camilla Costa
“Per tutto il tempo andato” è un romanzo che narra la storia di Attilio Arditi e di sua nipote Martina e racconta fatti ed episodi che si alternano dalla fine della Seconda guerra mondiale agli anni Novanta. La scrittrice Camilla Costa è stata presentata alla serata del Club dal Presidente Davide Petralia, mentre Vincenzo Canzonieri ha presentato il curriculum. Lei, ligure d’origine, laureata in Scienze dei Beni Culturali con indirizzo Ambientale – antropologico, ha lavorato per diversi anni a Venezia e dal 2016 svolge un lavoro part-time in posizione di Staff nella Segreteria del Comandante Generale del Corpo di Polizia Locale di Venezia. È approdata a Barcis, proprietaria e hosting della Casa degli Alberi, bed & breakfast e casa per scrittori, sita sulle sponde del lago. Dal 2021 collabora con la Società Italiana di Medicina e Terapia Forestale con sede in Friuli Venezia Giulia e con l’Ospedale oncologico CRO di Aviano in un progetto di ricerca sulle terapie forestali per i malati oncologici. Ama la natura, la montagna ed ha la passione per i viaggi in solitaria con la motocicletta che l’ha condotta in tante parti d’Europa. Camilla Costa ha svolto docenze e realizzato delle pubblicazioni. Quello presentato al Club è il suo primo romanzo. L’autrice è stata intervistata dal socio Pietro Rosa Gastaldo. La storia del romanzo narra del rapporto della nipote Martina con il nonno Attilio, entrambi appassionati di motocicletta. Antonio ha un passato da fascista le cui vicende Martina apprende leggendo il taccuino di memorie dopo la sua scomparsa per una malattia degenerativa: l’Alzheimer. Per le colpe del passato fascista, e dopo oltre quarant’anni, Antonio Arditi vede massacrare la sua famiglia e gli rimane la nipote Martina con la quale condivide la passione per la motocicletta. Il romanzo è molto interessante e prende spunto dai tempi del secondo dopoguerra, quando avvennero gli episodi cruenti delle vendette legate alla guerra civile fra partigiani e fascisti. È un romanzo che richiama in modo forte il tema della memoria e lo stesso Alessandro Zaccuri nell’introduzione lo richiama: “Senza memoria il tempo andato rischia di essere sprecato e perduto”. Ma è anche una storia di un uomo che è consapevole di dover espiare le proprie colpe e tiene per sé ciò che sa, anche quando si svolge l’indagine sul massacro dei suoi familiari. Anni dopo Martina incontra il magistrato che aveva compiuto le indagini senza venirne a capo che gli dice: “Signorina, è raro imbattersi in uomini che riescono a essere più grandi del male che hanno certamente compiuto”. Un racconto di fantasia ma che affonda le radici su una parte della storia del secondo dopoguerra e i tanti richiami al valore della memoria sono stati oggetto di approfondimento nella presentazione, che ha sfiorato anche i temi dell’attuale conflitto in Ucraina. La serata è terminata con una citazione di Primo Levi, che è di grande attualità: “Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?”. Una lettura interessante quella di Camilla Costa, scritta bene, con un’ottima trama, che appassiona e che permette a ciascuno – come ha precisato Camilla Costa – ti trarre una propria morale da questo racconto.